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Time out.
Riflessioni di un imprenditore che ha creduto nel gioco di squadra

Benito Zollia, Romeo Pignat
Primalinea di Pignat Romeo & C. SNC, Pordenone, 2019 

“Bisogna analizzare insieme le cause di una sconfitta, di una crisi o di una battuta d’arresto. Non cercare le colpe.”

Benito Zollia 

ISBN 978-88-942373-2-0
© Benito Zollia, Primalinea di Romeo Pignat & C. S.n.c.

Formato 16,5×23,5. Copertina: plastificata opaca
Pagine: 238
Genere: autobiografia
Volume corredato di fotografie a colori e in bianco e nero


Da bambino gracile ad azzurro di basket. Da pluriripetente a dottore in ingegneria ad honorem. Da titolare dell’officina Brovedani di Pordenone, con tredici dipendenti nel 1972, a presidente di Brovedani Group, azienda 4.0 della subfornitura meccanica, con un mercato mondiale e oltre mille dipendenti tra Italia, Messico e Slovacchia. Con i suoi trascorsi e i suoi passaggi, l’autobiografia di Benito Zollia mette nero su bianco la fiducia nel futuro e nella vita. “Se ce l’ho fatta io, tutti possiamo farcela”, incoraggia Benito, con una personale grinta sportiva accompagnata dalla coscienza di quanto conti, per ogni forma di successo, l’unione della squadra, soprattutto quando il gioco si fa duro. 

Tra le righe, con sobrietà di altri tempi, emergono quei tratti di carattere che hanno forgiato gli incontri e trasformato in opportunità le circostanze: la propensione ad ascoltare gli altri; la capacità di scegliere le persone al proprio fianco; la fedeltà a un mondo di valori stabili, come la famiglia, gli amici, l’immancabile Gorizia con il suo fiume, le sue osterie e i suoi silenzi, che fanno da sfondo a tante pagine di questa storia. Ad amalgamare questi ingredienti virtuosi, a farli lievitare in una piena esperienza umana e imprenditoriale, è l’entusiasmo: quell’energia interiore che si propaga nel rapporto con gli altri e ci consente di vedere oltre il luogo e il momento. Consapevoli, per dirla con Borges, che costruiamo sulla sabbia, ma dobbiamo farlo come se la sabbia fosse pietra.


GLI AUTORI

Benito Zollia

Classe 1936, goriziano, dopo un’infanzia difficile Benito Zollia trova nel mondo cestistico la sua strada: il basket lo porta dall’Unione Ginnastica Goriziana, squadra di Seria A, alla Pallacanestro All’Onestà di Milano, fino alla convocazione nella Nazionale maggiore nel 1959. Nel 1962 un infortunio interrompe la sua carriera sportiva. Con i fondamenti di meccanica acquisiti nell’Istituto Professionale “Leonardo da Vinci” di Gorizia, prima trova impiego alla MACTES di Milano, azienda meccanotessile, poi diventa responsabile commerciale dell’Officina Egidio Brugola. 

Nel 1968 ritorna a Gorizia e si mette in proprio, come rappresentante delle bullonerie Fontana, colosso brianzolo della meccanica, e promotore finanziario di Fideuram. Nel 1972, diventa imprenditore meccanico, acquistando la piccola officina di Silvio Brovedani, a Pordenone, e avviando con il socio Felice Macuz un’attività destinata a lasciare un segno. 

Oggi Brovedani è un Gruppo con circa 1200 dipendenti, con sede centrale a San Vito al Tagliamento (Pordenone) e stabilimenti a Bari, Belluno, Torino, in Slovacchia e in Messico. Operante in una dimensione planetaria con un export che supera il 90%, l’azienda è un riferimento mondiale nel settore della subfornitura meccanica, co-protagonista di rivoluzioni tecnologiche, come quella dell’hard disk a fianco di IBM, o del Diesel Common Rail, a fianco di Bosch e Continental. Anche per questi risultati, nel 2006 Benito Zollia è insignito della laurea ad honorem in ingegneria meccanica dall’Università di Udine. 

Nel 2018, dopo 46 anni, lascia la guida di Brovedani, assumendo la carica di Presidente onorario. 


Romeo Pignat

Pordenonese, si occupa da vent’anni di comunicazione d’impresa, riservando una parte sempre più preziosa della sua attività alla propria terra, con pubblicazioni, audiovisivi, mostre multimediali, creatività per festival e testi per spettacoli. Scrive documentari sul Friuli Venezia Giulia, il Parco Naturale Dolomiti Friulane, l’Isonzo, la città di Pordenone e le Valli del Natisone, scoperte nel 2001 con la regia del cortometraggio Sada te povien – Ora ti racconto. Nel 2000 è curatore della mostra itinerante Friuli Venezia Giulia. Le radici del futuro, realizzata per conto dell’Ente Friuli del Mondoe ospitata in Australia, Europa, Nord America. Cura le pubblicazioni Carnia – Valli di tempo e di pietra, edito da Cr@attiva di Tolmezzo, e Giuliani nel Mondo – Con le nostre radici verso il futuro, a compendio di un’esposizione presentatain cinque continenti. 

Nel 2013 firma, come direttore artistico, il MIM – Museo Interattivo delle Migrazioni di Belluno.

Con il fotografo Ruggero Lorenzi pubblica due volumi editi da Lito Immagine: nel 2015 Valcellina – La strada della luce e, nel 2016, Maniago – Storie fatte a mano, dedicato alla coltelleria maniaghese. 

Nel 2016, per Edizioni Bellunesi nel Mondo, cura Tutti i mestieri del mondo. Un secolo di emigrazione bellunese.  Nel 2017, come autore-editore, dà alle stampe Lacrime nere. Dalle Valli del Natisone alle miniere del Belgio, scritto con l’amico Ferruccio Clavora e premiato nel 2019 col Premio Speciale CISL al III Memorial Letterario “Antonietta Rangone”.